Le origini dell’edificio vengono fatte risalire al XV secolo; l’ordine dei Domenicani la utilizzò come lazzaretto durante la pestilenza del 1630. Testimonianza di questo sono le insolite finestre ovali sulla facciata, utilizzate per sfamare gli appestati che venivano tenuti isolati dal resto della popolazione.
La rustica facciata presenta un portale artigianale di pietra sormontato da un capitello con un dipinto a tempera, parecchio sbiadito, che ritrae San Quirino. Due finestre rettangolari, delle feritoie con grate ed un minuscolo rosone completano la semplice ma sobria architettura del piccolo complesso, che è dotato d’un piccolo campaniletto a forma di vela posizionata sul tetto.
L’interno, a navata unica, è estremamente semplice; presenta un’abside rettangolare e, sulla parete a destra, una porta che conduce alla piccola sacrestia.
Sulla parete a destra vi è un dipinto frammentario risalente al XVII – XVIII secolo di autore ignoto, mentre a sinistra si trova un affresco raffigurante San Pietro assieme ai Santi Maria Maddalena, Antonio Abate, Quirico e Giovanni Battista. Alla sinistra del presbiterio vi è un altro affresco raffigurante una figura femminile inserita in una triplice cornice dell’epoca del polittico.
L’affresco con la pregevole crocifissione nella parete di fondo, riscoperta verso l’inizio del XIX secolo, è l’opera più rilevante dell’intera chiesa ed è stata attribuita alla scuola di Liberale da Verona; la sua vista è oggi parzialmente coperta da un’edicola classicheggiante aggiunta nel XVIII secolo, all’interno della quale si trova un dipinto raffigurante una Madonna con bambino e i Santi Quirino e Giulitta.
Sul piano del mobilio ligneo troviamo un confessionale e un leggìo del XIX secolo oltre ad un inginocchiatoio del XVIII secolo. Due le semplici acquasantiere, entrambe in pietra: una sulla parete destra, l’altra sulla controfacciata.
Infine, va tenuto in considerazione un frammento di pietra lavorata che rappresenta un agnello di profilo ed una palma stilizzata, inserito nel muro sotto il tetto. Come i frammenti nella parrocchiale di Palazzolo, è opera, probabilmente, delle decorazioni della chiesa longobarda di Santa Giustina che si trova oggi all’interno del perimetro del cimitero di questa frazione: uno di quei segni dispersi, relitti purtroppo d’un grande antico naufragio culturale.
The small church is dedicated to San Quirico and Giulitta 's mother, martyred in 304 during the persecution ordered by the Emperor Diocletian.
The origins of the building date back to the fifteenth century; the oldest records concerning him or her tell us that it was a possession of the priestly order of the Dominicans, who used it as a hospital during the plague of 1630. The witness also the unusual oval windows on the facade, used to feed the lepers who were kept isolated from the rest of the population.
The visitor the rustic facade has a portal crafted stone surmounted by a capital with a tempera painting that depicts St. Quirinus, a picture today but quite faded. Two rectangular windows, louvers and grilles with a tiny rosette complement the simple yet sober architecture of the small complex, which is endowed with a small sail-shaped bells bed positioned on the roof, to the left of the front door.
The interior, which comes with a single nave, is extremely simple; over the nave, a simple rectangular apse and on the wall to the right, a door leads to the small sacristy.
On the wall to the right is a fragmentary painting from the XVII - XVIII century by an unknown author, while the left is a fresco depicting Saint Peter along with the Saints Mary Magdalene, Anthony the Abbot, Quirico and John the Baptist. To the left of the chancel there is a fresco depicting a female figure set in a triple frame of the altarpiece of the time.
The fresco of the crucifixion valuable in the bottom wall, rediscovered towards the beginning of the nineteenth century is the most important of the whole church, and has been attributed to the school of Liberale from Verona; his visit is now partially covered by a kiosk classical added in the eighteenth century, in which there is a painting of a Madonna and Child with Saints Quirino and Giulitta.
On the floor of the wooden furniture are a confessional and a lectern from nineteenth century as well as a kneeler.
Two simple water bowls, both in stone: one on the right wall, the other on the counter. Finally, it should be born in mind a fragment of carved stone representing a lamb in profile and a stylized palm, inserted in the wall under the roof. You probably work, as the fragments in the parish of Palazzolo di Sona, decorations Lombard church of Santa Giustina, which is now within the perimeter of the cemetery of this village, one of those signs missing, unfortunately wreck of a great ancient cultural shipwreck.