In località Fornelli, ma ora nota con il nome di San Rocco, su un prato verde, all'ombra di piante secolari si erge e schermisce l’omonima chiesetta, piccolo capolavoro dell’edilizia religiosa sonese. Collocata sulla strada che da San Giorgio porta ai Rosolotti, ci accoglie con il suo ormai famoso masso erratico qui rotolato nell’epoca dell’ultima glaciazione, ed il suo bagolar, (detto anche pirlar nella parlata locale, della specie Celtis australis), altro monumento vegetale nazionale della zona, dotato di una circonferenza di 2,85 m e di 19 m di altezza di 19 m; pare abbia un’età compresa tra 150 e 200 anni.
Questa pianta secolare merita una sosta sotto le sue grandi chiome.
La chiesa nacque come oratorio patronale della nobile famiglia Cavazzocca Mazzanti soggetta alla Pieve di Palazzolo.
Si racconta che nel 1511 fu edificata in segno di ringraziamento per la scampata peste dagli abitanti del luogo che utilizzarono i ciottoli morenici recuperati dal dissodamento dei campi. Nel 1556 fu munita di un fonte battesimale che permise agli abitanti del luogo di evitare il lungo viaggio verso la Pieve di Santa di Giustina. Fu utilizzato fino al 1797, anno dell’erezione della parrocchia di San Giorgio, alla quale ora appartiene.
Qui viveva un cappellano, mantenuto dalla famiglia Cavazzocca.
L'interno è semplice ma arricchito di due altari barocchi, alle pareti vi sono tracce degli antichi affreschi cinquecenteschi, e più recenti decorazioni absidali.
Anche questo luogo narra storie antiche, fatte di nascite e di sofferenze, di fatiche e chiacchiere indicibili…